La Nota di commento del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Padova Dottor Filippo Crimì.
NOTA STAMPA n. 06_025
Padova, 23 maggio 2025. Gli organi di stampa odierni riportano la notizia relativa ad un incontro che si svolge oggi a Palazzo Ferro Fini (VE) sul tema “Ruolo dei medici cubani nel rilancio del Sistema Sanitario Nazionale: l’esempio della Regione Calabria” quale modello su cui ragionare per analoga iniziativa in Veneto così da sopperire alla mancanza di organico.
Sulla questione, il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Padova Dottor Filippo Crimì: «Apprendo con stupore che in Consiglio Regionale del Veneto è stato proposto di prendere esempio dal modello calabrese per l'utilizzo di Medici Cubani nelle corsie dei nostri Ospedali. Si vuole sfruttare il fatto che la normativa vigente consente fino a fine 2027 l’esercizio temporaneo, nel territorio nazionale dell’attività lavorativa, in deroga al riconoscimento da parte del Ministero della Salute dei titoli di studio sanitari conseguiti all’estero. Per questi operatori sanitari le Regioni non rilasciano alcun documento, autorizzazione o nulla osta all'esercizio della professione, anche se la normativa lo prevederebbe. Di conseguenza ci saranno operatori sanitari stranieri che in deroga a qualsiasi riconoscimento dei loro titoli di studio, e quindi senza sapere se sono preparati o meno, eserciteranno presso le nostre strutture ospedaliere.
Ritengo tale proposta assolutamente fuori luogo sia nei confronti dei Pazienti che si recano presso le strutture sanitarie Venete, sia nei confronti dei nostri operatori sanitari che per esercitare la professione devono superare un esame di Stato e provvedere per legge ad una continua valutazione delle loro conoscenze e capacità tramite corsi di aggiornamento professionale. Se i Colleghi Medici provenienti dall'estero desiderino lavorare in Italia è giusto che affrontino il rigoroso percorso di riconoscimento dei titoli e delle capacità previsto dal Ministero della Salute, così come l'esame di conoscenza della lingua italiana. Trovo scorretta questa proposta anche nei confronti di tutti quei Colleghi stranieri che stanno impiegando tempo e fatica per il riconoscimento dei loro titoli e delle capacità professionali al fine di poter esercitare la loro professione in Italia.
Fa riflettere inoltre il fatto che per una mancata programmazione e una vera riforma del SSN molti medici italiani siano stati costretti ad emigrare all’estero per trovare condizioni economiche e di vita migliori e ora anche per questo le istituzioni devono ricorrere a professionisti provenienti dall'estero per far fronte alle carenze di organico nelle strutture sanitarie.
Più che imitare il modello calabrese dovremmo pensare ad un modello veneto di rilancio delle nostre Strutture Sanitarie, senza mirare a trovare mano d'opera a basso costo, ma a migliorare la qualità dell'assistenza.»
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Ufficio Stampa: Cristina Sartori | cell. 348.0051314 | email:
pdf 6 Nota Stampa Modello medici cubani in Calabria per il Veneto 23 05 025 (184 KB)