Entrato in vigore un nuovo metodo di accesso al percorso di studi
Le osservazioni nella Nota di commento del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Padova Dottor Filippo Crimì.
NOTA STAMPA n. 08_025. Padova, 23 giugno 2025. Da quest'anno accademico entrerà a regime il nuovo metodo di accesso alla facoltà di medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria. Secondo le nuove direttive proposte dalla Ministra dell’Università Anna Maria Bernini, entrata in vigore da oggi anche all’Ateneo patavino, si aprono le iscrizioni libere sin dall’immediato conseguimento del Diploma di Maturità per gli aspiranti medici chirurghi e medici odontoiatri. Si aprono quindi nuovi scenari e nuove problematiche sia per gli eventuali nuovi iscritti che per la Facoltà di Medicina che dovrà, dal prossimo 25 luglio, gestire un numero impegnativo di studenti. Quali possono essere quindi le prime conseguenze?
Alcune osservazioni del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Padova Dottor Filippo Crimì: «Come Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Padova condividiamo le perplessità espresse dal mondo accademico in merito alla riforma. Innanzitutto, a differenza da quanto propagandato, non viene abolito il numero chiuso o programmato, che per altro è obbligatorio per poter rispettare le direttive dell’Unione Europea al fine di garantire la qualità dell’insegnamento, ma si sposta solamente il momento in cui viene effettuata la selezione.
In secondo luogo, si è fatto credere in una abolizione del test, ma di fatto vengono effettuati una serie di test nazionali sulle materie del primo semestre, con impostazioni simili al precedente, dato che i test basati sul vecchio sistema sono l’unico metodo in grado di garantire una valutazione uniforme da Nord a Sud.
Infine, ci sarà la difficoltà oggettiva di accogliere così tanti studenti nelle strutture universitarie che si potrebbero trovare nell’impossibilità di assicurare a tutti gli iscritti adeguate conoscenze scientifiche e cliniche ed un'adeguata esperienza acquisita in ospedale sotto opportuno controllo, con il rischio di non rientrare più nei requisiti previsti dalla Direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali nell'Unione Europea.
Questa riforma deluderà le aspettative di migliaia di studenti che penseranno di iniziare il percorso di studi in Medicina Chirurgia, Odontoiatria o Veterinaria, ma dopo il primo semestre, se non ammessi, verranno reindirizzati verso altri corsi.
Inoltre, gli studenti che vorranno riprovare a passare i diversi test dovranno ripetere il semestre filtro "perdendo" quindi un altro anno solo per ripetere la selezione, con enorme dispendio psico-fisico ed economico per loro e le loro famiglie.
L'ultima grave ingiustizia di questa riforma è il fatto che questo cambiamento non riguarderà le Università private e quelle con il percorso di formazione in lingua inglese; queste, infatti, continueranno ad avere una selezione in entrata e non alla fine del primo semestre, creando un ingiusto vantaggio per le istituzioni universitarie private a danno di quelle pubbliche.»
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